Rodolfo Viola photo portrait by Alessandro Giugni

Photo by Alessandro Giugni

Rodolfo Viola

 

Testi critici
Art criticism

Nasce a Milano nell’agosto del 1937.

Sin da giovanissimo sviluppa i primi tratti della sua personalissima poetica. Acuta sensibilità emotiva, intuito e una incontenibile energia vitale, vengono trasmutate con semplicità e naturalezza in fluida tecnica pittorica. Veementi pennellate, segni a spatola disegnano con espressiva dinamicità architetture astratte, paesaggi emozionali che amplificano gli orizzonti e parlano al nostro io interiore, riuscendo a farsi tramite di un messaggio di affermazione di una dimensione di appartenenza universale.

Una recensione apparsa nel 1963 sulla rivista francese la La Revue Moderne des arts da parte di Fernand Tamier  coglie l’essenza del suo lavoro in queste parole: “Il fascino della pittura di Rodolfo Viola enfatizza la forma stessa di un concetto: L’universo è nell’uomo e non manca di potere, dinamismo ed armonia

Ai tempi delle frequentazioni Milanesi dei ritrovi di giovani artisti e intellettuali come il Bar Giamaica  o la Latteria delle sorelle Pirovini, si sovrappone un'intensa attività espositiva sia in Italia che all'estero, le sue opere figurano al fianco di autori quali: Allan Kaprow, Davies Arthur Bowen, Hans Arp, Max Ernst, Roberto Crippa, Gianni Dova, Lucio Fontana, Bruno Cassinari, Enrico Baj, Mario Sironi, Renato Guttuso.

La Repubblica di San Marino nel 1969 dedica per la prima volta ad un pittore contemporaneo una serie di francobolli riproducenti tre sue opere: Veduta del monte Titano, Veduta del molo di Riccione, Veduta del molo di Rimini. Le opere fanno parte della collezione del Museo di Arte Moderna di San Marino e sono oggi esposte al pubblico nei Musei della Repubblica.

André Verdet, uno dei protagonisti della cultura e dell'arte francese del XX secolo, critico e artista dalle mille sfaccettature, amico di Prevert, Picasso e Matisse, Chagall, Braque, durante una sua visita a Milano viene a contatto con il lavoro di Rodolfo Viola a cui dedica spontaneamente un brillante testo che farà da introduzione alla sua prima raccolta monografica data alle stampe nel 1971. Un ritratto pittorico nel quale rinviene l’evocazione di un mondo primordiale che distilla i valori essenziali dell’uomo attraverso il sogno.

E' primo compilatore del Manifesto dell'Universalismo, un invito a considerare e vivere l'arte come un valore fondante universale. Un incoraggiamento ad abbandonare le sovrastrutture critiche per ricongiungersi  autonomamente e armonicamente alla “bellezza” che ognuno di noi porta dentro di sé e infine a collaborare per immaginare e progettare un mondo migliore “che assomigli all’essenza più pura del nostro essere”. Il manifestò avrà tra i primi promotori e firmatari, Peter Maag, Franco Zeffirelli, Carlo Mauri, Giuseppe Marotta.

Il Comune di Montecatini se ne fa coraggiosamente promotore con l’istituzione del Museo dell'Universalismo: da Rodolfo Viola al futuro. ( ora MO.CA). La presentazione guidata da Enzo Tortora alla presenza di Lino Montagna si svolge a Palazzo Sormani a Milano
nel 1974. Partecipa allo studio e alla divulgazione dei principi dell’universalismo anche l’amico e filosofo Silvio Ceccato.

Pierre Restany, uno dei maggiori animatori del dibattito culturale e artistico della seconda metà del secolo, fondatore del Nouveau Réalisme, frequenta periodicamente Milano dove collabora con la Galleria Apollinaire e importanti realtà editoriali italiane. Vicino di indole e per natura ai concetti dell’universalismo, propone un’ interessante lettura del lavoro di Rodolfo Viola con un testo che farà da introduzione alla sua seconda monografia e che uscirà nel 1983.

Nel 1986 una sua opera è scelta dall’Arcivescovado e dalla Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano come manifesto celebrativo per il 6° Centenario dalla fondazione del Duomo di Milano.  Diventerà una dei suoi quadri più iconici e conosciuti  oltre a identificare pienamente il legame profondo che lega l’artista alla sua città.

Pregevoli iniziative lo vedono coinvolto nella sensibilizzazione verso i linguaggi dell’arte e la promozione dei concetti contenuti nel Manifesto dell’Universalismo come ad esempio nella rassegna Musica e immagine alla Scala di Milano, o alla collaborazione con il Maestro Bruno Canino in Note e colori per un concerto all’unisono di invisibile armonia o ancora per il convegno internazionale Oltre le colonne d’Ercole il mare tra storia e Universalismo nel quale è relatore insieme al filosofo Giulio Giorello, Giovanni Giraldi, Michele Ciliberto.

La notorietà e i riconoscimenti non sono però mai stati il veicolo della sua affermazione, Rodolfo Viola si distingue per la purezza di intenti e il carattere dimostrato in sessant'anni di entusiasmante pittura. Ogni tela è un gradino verso il merito esclusivo della genuinità, senza filtri, elucubrazioni, senza debiti di riconoscenza, esclusivamente per il valore delle opere, con gli estimatori e i collezionisti.

Un' umanissima presenza del nostro tempo che con coerenza, eleganza e discrezione ha attraversato la storia dell’arte del Novecento portando avanti il suo messaggio Universale. Un’artista e una persona capace di farci credere a quelle trasformazioni senza rumore che realmente possono creare armonia e solidarietà.

He was born in Milan in August 1937.

Already from a very young age he develops the first traits of his highly personal poetics. Sharp emotional sensitivity, intuition and an irrepressible vital energy are transmuted with simplicity and naturalness into a fluid pictorial technique. Vehement brushstrokes, spatula signs draw abstract architectures with expressive dynamism, emotional landscapes that amplify the horizons and speak to our inner self, managing to convey a message of affirmation of a dimension of universal belonging.

A review that appeared in 1963 in the French magazine La Revue Moderne des arts by Fernand Tamier captures the essence of his work in these words: "The charm of Rodolfo Viola's painting emphasizes the very form of a concept: The universe is in man and does not lack power, dynamism and harmony"

At the time of the Milanese frequenting the meeting places of young artists and intellectuals such as Bar Giamaica or the Pirovini sisters' dairy, an intense exhibition activity overlaps both in Italy and abroad, his works appear alongside authors such as: Allan Kaprow , Davies Arthur Bowen, Hans Arp, Max Ernst, Roberto Crippa, Gianni Dova, Lucio Fontana, Bruno Cassinari, Enrico Baj, Mario Sironi, Renato Guttuso.

In 1969, the Republic of San Marino dedicated for the first time to a contemporary painter a series of stamps reproducing three works by him: View of Mount Titano, View of the Riccione wharf, View of the Rimini wharf. The works are part of the collection of the Museum of Modern Art of San Marino and are now exhibited to the public in the Museums of the Republic.

André Verdet, one of the protagonists of French culture and art of the 20th century, critic and multifaceted artist, friend of Prevert, Picasso and Matisse, Chagall, Braque, during a visit to Milan comes into contact with the work of Rodolfo Viola to whom he spontaneously dedicates a brilliant text that will be the introduction to his first monographic collection published in 1971. A pictorial portrait in which he finds the evocation of a primordial world that distills the essential values of man through
dreams.

He is the first compiler of the Manifesto of Universalism, an invitation to consider and experience art as a universal value. An encouragement to abandon critical superstructures to autonomously and harmoniously rejoin the beauty that each of us carries within us and finally to collaborate to imagine and design a better world "that resembles the purest essence of our being". The manifesto will have among the first promoters and signatories, Peter Maag, Franco Zeffirelli, Carlo Mauri,
Giuseppe Marotta.

The Municipality of Montecatini courageously promotes it with the establishment of the Museum of Universalism: from Rodolfo Viola to the future. (now MO.CA). The presentation led by Enzo Tortora in the presence of Lino Montagna took place at Palazzo Sormani in Milan in 1974. His friend and philosopher Silvio Ceccato also participated in the study and dissemination of the principles of universalism.

Pierre Restany, one of the major promoters of the cultural and artistic debate of the second half of the century, founder of the Nouveau Réalisme, periodically visits Milan where he collaborates with the Apollinaire Gallery and important Italian publishing houses. Close by nature and by nature to the concepts of universalism, he offers an interesting reading of the work of Rodolfo Viola with a text that will be the introduction to his second monograph and which will be published in 1983.

In 1986 a work by him was chosen by the Archbishopric and the Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano as a celebratory poster for the 6th centenary of the foundation of the Duomo di Milano. It will become one of his most iconic and well-known paintings as well as fully identifying the deep bond that binds the artist to his city.

Valuable initiatives see him involved in the awareness of the languages of art and the promotion of the concepts contained in the Manifesto of Universalism such as for example in the Music and Image review at the Scala in Milan, or in the collaboration with Maestro Bruno Canino in Notes and colors for a concert in unison of invisible harmony or again for the international conference Beyond the Pillars of Hercules the sea between history and Universalism in which he is a speaker together with the philosopher Giulio Giorello, Giovanni Giraldi, Michele Ciliberto.

However, notoriety and recognition have never been the vehicle of his affirmation, Rodolfo Viola stands out for the purity of intent and the character demonstrated in sixty years of exciting painting. Each canvas is a step towards the exclusive merit of authenticity, without filters, lucubrations, without debts of gratitude, exclusively for the value of the works, with the admirers and collectors.

A very human presence of our time that has crossed the history of twentieth-century art with coherence, elegance and discretion, carrying forward its universal message. An artist and a person capable of making us believe in those noiseless transformations that can really create harmony and solidarity.

Opere d’arte nei francobolli di San Marino dal 1960 al 1971

17/09/1969 Primo giorno di emissione

1969 Serie di Francobolli di Rodolfo Viola della Repubblica di San Marino